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mercoledì 15 ottobre 2008

la Santa Messa non è un concerto di Bob Dylan

Riprendo un articolo del mese scorso (6/9/08) apparso su Pontifex.roma. Un'intervista con un arrabbiatissimo, ma lucidissimo mons. Valentino Miserachs Grau sulla musica in Chiesa.
Da leggere tutta d'un fiato.

di Bruno Volpe
Tormenta il “sigaro toscano”. Alle sue spalle, nell’abitazione di Santa Maria Maggiore, una statua della Madonna di Guadalupe. Monsignor Valentino Miserachs Grau, spagnolo trapiantato in Italia, dal 1977, Maestro Direttore della Cappella Liberiana di Santa Maria Maggiore e, come se fosse nulla, Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra risponde alle nostre domande.
Monsignore, molta confusione sotto il cielo. Qual è la distinzione tra musica liturgica e musica sacra? “Dunque, la liturgica è dedicata esclusivamente, come dice la stessa parola, alle celebrazioni tutte della liturgia. Musica sacra è un concetto un poco più allargato ed onnicomprensivo. Le caratteristiche della musica liturgica sono due, santità ed unzione".
Che cosa intende dire? “Io ho citato quel che sostenne un grande Papa della storia e Santo, San Pio X al quale tutti noi dovremmo dedicare maggior attenzione e stima.
Fu Pontefice coraggioso, seppe resistere alle lusinghe del modernismo con valentia e rigore. Il Pontefice sosteneva che se la musica liturgica non risponde ai requisiti di vera arte non può definirsi tale".
Da amante della bella musica liturgica, che cosa pensa di certi motivetti in voga oggi in tante chiese? “Guardi che io non ho paura a risponderle sinceramente, lo ho pubblicato sull’Osservatore Romano e nessuno ha fiatato. La responsabilità di uno scadimento della qualità della musica liturgica a canzonetta viene dal lassismo post conciliare. Attenzione, non dico che sia colpa del Vaticano II, ma di alcuni interpreti più papisti del Papa. Mi riferisco a preti amanti del musical, a chi tollera cori e battimano e via discorrendo".
E’ compatibile, come spesso si sente cantare in alcune chiese, Bob Dylan con la Messa? “Quel cantante va bene durante una cena o con amici in salotto. Ma le assicuro che nulla ha da spartire con la Santa Messa. Alcuni movimenti religiosi come Rinnovamento o Neucatecumenali dal punto di vista della musica, sono in errore, ma nessuno ha il coraggio di affermarlo o di mettere fine a queste stravaganze".
Chi ha questo compito? “La Santa Sede . Ma non lo fa. Comprendo la necessità di tutelare alcuni equilibri, ma quando è troppo è troppo. Lo ripeto: queste cose io le ho scritte sull’Osservatore Romano. I Vescovi dovrebbero vigilare sulla qualità dei testi, spesso inadatti per musica e parole alla sacralità della celebrazione liturgica".
Perché esalta San Pio X? “Perché volle una musica a regola d’arte, fu un uomo coraggioso. Lottò persino contro la musica teatrale in voga all’epoca, arie di Rossigni ampollose. Oggi invece nella Chiesa dilagano sciatte canzonette progressiste, che non ubbidiscono alla sacralità dell’azione liturgica. E mi permetta, qualche colpa la darei ad alcuni vescovi o cardinali che non ubbidiscono neppure al Papa come si è visto in occasione del Motu Proprio".
In alcune nazioni, si eseguono Messe con chitarre, tamburi e strumenti del genere… “La chitarra elettrica andrebbe abolita, così come la batteria e simili strumenti. Ma si è arrivati al punto di tollerare ogni genere di musica, persino con i tamburi nella chiesa in omaggio al feticcio dell’ inculturazione liturgica, che vuol dire ben altra cosa". Se qualcuno sostiene queste tesi, viene tacciato di tradizionalista… “Bene, io sono per la difesa della tradizione. Ritengo latino e gregoriano fulcro della celebrazione liturgica. Sfido qualcuno ad affermare il contrario".
Che cosa è la Messa? “Dono, mistero, trascendenza. Non sta scritto da nessuna parte che tutto debba comprendersi o capirsi. E’ una visione razionalista della liturgia, ma se permette vorrei aggiungere altro..”. Prego.. “Intanto le Chiese post conciliari, parlo dal punto di vista architettonico, sono brutte. Sembrano case del Popolo. Riflettono l’idea equivocata della liturgia assembleare e quindi orizzontale invece che verticale, tendente a Dio. Poi i canti e qui ci vedo la mano di certi monsignori mondani, si sono sviliti. Totale, spesso, ma non sempre, la bella liturgia va a farsi benedire. Lo dico per il bene: recuperiamo in fretta la sana tradizione della Chiesa, latina nella celebrazione e gregoriana. Fortunatamente il Papa Benedetto XVI è sulla buona strada. A me piacerebbe il Messale di Paolo VI che è comunque ricco e bello, recitato nelle parti fondamentali, in latino. Sarebbe la vera riforma della riforma liturgica".

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